un cortometraggio di Alessandro Trapani
Lin Fei è un maestro di Taiji Quan, antica arte marziale cinese. Da pochi mesi vive a Roma, separato dalla famiglia rimasta in Cina e questo lo rende anche un immigrato che non riesce più a dedicarsi come vorrebbe alla vitale pratica del Taiji. Infatti la città gli è ostile ed egli è costretto ad allenarsi nel ristretto spazio del magazzino dove vive e lavora. Ma un giorno, a causa di un litigio col padrone che non ne vuole più sapere di vederlo allenarsi lì, è costretto ad avventurarsi all’esterno alla ricerca di un posto ideale dove praticare la sua arte. Questa ricerca si rivelerà essere anche qualcosa di più, grazie ad una serie di eventi che alla fine lo porteranno ad un nuovo livello di coscienza di sé, lasciandogli intuire la possibilità di un rapporto più positivo e profondo con la città. Girato quasi interamente in cinese, il film si propone, anche attraverso un’accurata ricerca estetica, una riflessione sul tema del rapporto tra culture fondamentalmente diverse, che solo per chi non decida di fermarsi alla superficie, possono manifestare le proprie compatibilità.